Ischitella, 21 aprile 2022 – Fuori dalle mura medievali di Ischitella, ma comunque all’interno del suo centro abitato, è ubicata la Chiesa di San Francesco d’Assisi con il suo omonimo ex convento dei frati minori. Fede, cultura, bellezza e arte si coniugano tra le mura di questo luogo, sin dal XII sec. Infatti, è in questo periodo che affonda la leggenda del passaggio di San Francesco D’Assisi, giunto ad Ischitella durante il suo pellegrinaggio verso la Grotta di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo. A testimoniare questo passaggio, secondo la tradizione, è il cipresso plurisecolare presente dinanzi la chiesa (leggi la leggenda legata all’albero).
Un autentico scrigno di opere in grado di regalare ad ogni visitatore un’emozionante e straordinario viaggio nel tempo. Dopo il forte terremoto del settembre del 1995 (5.2 scala Richter) e il successivo restauro, emersero numerosi affreschi sulle pareti della navata principale. Attraverso una dicitura, si è riusciti a scoprire che gli affreschi furono commissionati dalla famiglia Di Sangro, feudatari di Ischitella nel Cinquecento. Grazie a questo dettaglio si è potuto datare gli affreschi, considerato che già dal 1571 sono subentrati i nuovi feudatari, i Turbolo, di cui due membri della famiglia sono sepolti in questa chiesa, al di sotto di due botole sul pavimento, oltre ad altre tombe appartenenti alle famiglie nobiliari dei Montanari e Ventrella. I restauri post-terremoto restituirono anche uno stemma, posto sull’arcata a sesto acuto che collega alla navata laterale, appartenente alla famiglia Dentice, feudatari precedenti ai Di Sangro.
Un’altra opera di grande valore è il SS. Crocifisso “La Perla”, posto centralmente sull’altare. È chiamato “Crocifisso dai tre volti”, poiché manifesta tre espressioni umane con il volto: nel lato sinistro è sofferente, nel lato centrale rassegnato e nel lato destro sorridente. La scultura, degli anni 50-70, è stata interamente realizzata dall’artigiano scultore Sannoner di Ortisei, artista che ha anche scolpito il Cristo morto presente nella navata laterale. Il Crocifisso è stato commissionato da Russi Angelo e Lucrezia Mastromatteo, coniugi emigrati negli Stati Uniti agli inizi del Novecento, che vendettero la loro abitazione in Via Pepe ad Ischitella per pagare la realizzazione dell’opera, per un valore di oltre 2 milioni di lire, una cifra molto alta per quell’epoca. Il peso del Crocifisso è di circa 100 kg, e comprende una raggiera in lamine d’oro.
Sulle pareti della navata principale sono poste anche le della Natività e della Crocifissione, opere del pittore napoletano Gennaro Abate, commissionate nel XVII sec. dal principe e feudatario Pinto, che in questa chiesa fece erigere anche un pregevole monumento funebre. Altre opere degne di nota sono le statue seicentesche di San Francesco da Paola e San Vincenzo Ferreri, la statua di Sant’Antonio da Padova e di San Matteo, e il gruppo scultoreo seicentesco della Pietà, opera quest’ultima donata dalla famiglia De Cata.