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Coronavirus: lo sfogo commosso del Sindaco di Peschici contro la cattiva informazione

“La situazione è sicuramente sotto controllo”. Si apre con una rassicurazione il primo pensiero del Sindaco di Peschici Francesco Tavaglione a proposito del decesso di un cittadino nell’ospedale di San Giovanni Rotondo risultato positivo da coronavirus.
Sindaco Francesco Tavaglione Sindaco Francesco Tavaglione

“La situazione è sicuramente sotto controllo”. Si apre con una rassicurazione il primo pensiero del Sindaco di Peschici Francesco Tavaglione a proposito del decesso di un cittadino nell’ospedale di San Giovanni Rotondo risultato positivo da coronavirus. “Abbiamo un’esperienza tale che ci ha consentito tempestivamente di mettere in piedi tutte quelle iniziative che la legge oltretutto impone in questi casi di emergenza – ha riferito il Sindaco – Abbiamo vissuto e guidato due emergenze in passato, quella del 2007 che ha riguardato i terribili incendi boschivi su tutto il Gargano, e poi l’emergenza dell’alluvione del settembre 2014. In entrambi i casi, la mia comunità ha risposto in maniera encomiabile, forte e generosa, dando dimostrazione di grandi capacità di lavoro, di solidarietà e di accoglienza. Peschici si è sempre risollevata in maniera brillante sotto gli occhi di tutti”.

Il Sindaco ha voluto meglio esporre com’è stata messa in azione la macchina organizzativa per l’emergenza appena accertato il caso positivo: “Dopo qualche ora dal decesso, siamo stati in grado di offrire e di mettere a disposizione della competente autorità sanitaria dell’Asl un elenco di 23 persone che secondo noi andavano monitorate. Di queste 23 persone, una metà ha avuto contatti diretti con il deceduto, un’altra metà indirettamente. Quelli che hanno avuto contatto diretto sono stati immediatamente messi in quarantena da parte dell’Asl, mentre quelli con contatti indiretti sono comunque monitorati e vigilati – e ha aggiunto – Se, nella malaugurata ipotesi, qualcuno che è in quarantena dovesse risultare positivo, a questo punto il contatto indiretto diventerebbe automaticamente contatto diretto con obbligo di quarantena”.

Nella giornata di ieri Tavaglione ha partecipato alla riunione per definire il programma d’intervento, riguardante anche l’aspetto dell’esodo dall’Italia settentrionale che si è verificato nella sera del 7 marzo dopo la divulgazione della bozza del decreto sulle nuove zone rosse. “Noi conosciamo già chi sta venendo a Peschici – ha sottolineato il Sindaco – facciamo registrare queste persone con numero di telefono e indirizzo di dove andranno ad alloggiare, trasmettendolo ufficialmente all’Asl”.

A dare grande assistenza all’attività svolta è il lavoro dei volontari della Protezione Civile che il Sindaco ha ringraziato vivamente “Stanno lavorando con grande spirito di sacrificio, verso la comunità e verso questa terra. I benefici riguardano l’intero territorio, non soltanto Peschici”.

Più che dovuta anche la replica alle critiche sollevate da qualche cittadino e la cattiva informazione con uno sfogo commosso: “Parlare in leggerezza in un momento così importante è un’offesa e mancanza di rispetto verso quegli uomini che si stanno impegnando, mettendo a rischio la loro salute, per garantire la sicurezza dei cittadini e della comunità – ha aggiunto – Avevamo già messo in campo l’apertura dell’unità di crisi e del COC con un provvedimento di preallerta diramato addirittura il giorno precedente il decesso. Abbiamo avuto la possibilità di intervenire direttamente, indirettamente e tempestivamente”. E dopo quest’emergenza su scala mondiale il Sindaco Tavaglione già pensa con fiducia al dopo: “Passati questi giorni, la macchina organizzativa comincerà a funzionare da sola, il sindaco dovrà solo coordinare e fare il punto della situazione giorno per giorno. Potrò dedicarmi alle altre attività amministrative, a programmare la nuova stagione estiva che mi auguro e spero sia proficua come quella degli anni passati. Peschici quest’anno offrirà di più rispetto agli anni precedenti – ha concluso – a dimostrazione che è una comunità che riesce a superare le mille difficoltà, come l’ha fatto in passato. Oggi c’è un nemico invisibile che rende il compito molto più complicato e difficile, ma siamo gente abituata a combattere e vincere anche questa volta”.

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