Il mio accampamento contro la (l’ennesima) chiusura della Galleria Passo del Lupo prosegue. Dopo la nottata passata in strada nei pressi del tunnel che collega la Puglia al Molise, e il sostegno dei cittadini che sono accorsi a sostenere di persona la protesta, sono pronto ad affrontare un’altra giornata per evitare che si consumi un’altra presa in giro ai danni dei territori coinvolti e delle rispettive popolazioni.
È assurda la posizione di Anas, che fa ricadere sui sindaci decisioni che penalizzano e mortificano questa parte d’Italia. Sei anni per operare su quasi 500 metri di galleria sono uno scandalo tutto italiano, che incide sulla vita delle persone. Per completare la restante parte, altri 900 metri, ci vorranno dieci anni? La Galleria Passo del Lupo è la nostra Salerno-Reggio Calabria? È inaccettabile e non più tollerabile.
Raggiungere Roma per un cittadino della Capitanata è diventata un’odissea, a prescindere dalle necessità, che siano lavorative, di studio o per salvare vite umane, come nel caso delle ambulanze. Penso ai bambini che devono andare a scuola e alle aziende che avevano investito in quest’area e che stanno considerando di chiudere la loro attività. Penso al traffico pesante ma anche ai pendolari. Una situazione che grida vendetta e di cui nessuno si è mai interessato seriamente.
Ciò che occorre per risolvere il problema è noto: un appalto unico dei lavori, certezza sui tempi di completamento dell’opera e lavori eseguiti h24 e non in triplo turno con un numero congruo di operai.
Ritengo, dunque, che la presenza dei cittadini in questo presidio sia fondamentale per andare incontro alle vere esigenze delle comunità locali e per evitare ulteriori beffe.