ROMA – Il sottosegretario all Politiche Agricole e Forestali Giacomo Patrizio La Pietra ha risposto all’interrogazione presentata lo scorso 3 ottobre dalla senatrice Gisella Naturale (M5S), che denunciava le pratiche sleali in Capitanata sul prezzo dell’uva. La Pietra ha ribadito che il dl n.198 del 2021 reca disposizioni per contrastare le pratiche sleali nelle relazioni tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli e alimentari e che all’art. 3 è previsto espressamente che i contratti siano conclusi mediante atto scritto stipulato prima della consegna dei prodotti ceduti.
Questo significa che questi reati andrebbero denunciati dai produttori, dalle associazioni o dai sindacati direttamente all’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
In virtù dell’iniziativa parlamentare della senatrice foggiana, il ministero ha assicurato che verranno effettuati maggiori controlli, che saranno potenziati per porre fine a questo tipo di reati.
Naturale, nella fattispecie, aveva portato all’attenzione del ministero la pratica sleale che si sta verificando soprattutto nell’areale di San Severo, Torremaggiore, San Paolo Civitate, Serracapriola e Chieuti, dove mancavano le quotazioni delle uve da vino a vendemmia ormai conclusa. Secondo la parlamentare, che ha fatto sue le denunce delle associazioni di agricoltori, nelle campagne del Tavoliere si registrano gravi ritardi nei pagamenti e annullamenti di ordini dell’ultimo minuto per prodotti alimentari deperibili, oltre a modifiche unilaterali o retroattive ai contratti, fino al rifiuto dei contratti scritti e addirittura pagamenti al di sotto dei prezzi di produzione.
Una piccola battaglia vinta, che può portare certamente ad una repressione totale del reato, se il Governo manterrà le promesse fatte alla senatrice pentastellata.
