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“È una battaglia persa”: Valentino Piccolo commenta il recente scempio a danno delle mura di Bayranum

Sta facendo discutere la recente realizzazione di un sentiero in località Crocifisso di Varano, in agro di Ischitella, che dalla Chiesa della SS. Annunziata conduce all’attigua baia del Lago di Varano soprannominata “Sacca di Valente”.
Mura di Bayranum Mura di Bayranum

Sta facendo discutere la recente realizzazione di un sentiero in località Crocifisso di Varano, in agro di Ischitella, che dalla Chiesa della SS. Annunziata conduce all’attigua baia del Lago di Varano soprannominata “Sacca di Valente”. La strada, lunga un centinaio di metri, è stata ricavata a ridosso delle mura di cinta di un antico insediamento di circa 2000 anni conosciuto come Bayranum. Le critiche sono arrivate a mezzo social, dopo la pubblicazione di alcune foto che mostrano in maniera inequivocabile l’atto di questo scempio.

L’abitato è ricordato nel 856 in una donazione a favore del Monastero di Montecassino. Nel 1225 il borgo è citato, insieme a Ischitella, in un atto di donazione da parte di Matteo Gentile nei confronti dei fratelli Gualtiero e Bernardo. Dopo il 1300 il feudo di Bayranum risulta già essere disabitato, anche a causa della malaria propagata per la vicinanza a zone paludose.

A commentare quanto accaduto è Valentino Piccolo, di Vico del Gargano, Presidente del Gruppo Archeologico Garganico e già reduce di numerose battaglie a difesa dei siti e beni architettonici e archeologici del Gargano, tra le più recenti la realizzazione dell’Eliporto a Vico del Gargano sull’area archeologica di Monte Tabor. Per Valentino è come “Combattere contro i mulini a vento – ha riferito – A quanto pare le istituzioni non s’interessano, o perlomeno fingono di non vedere. È una disattenzione che manca da sempre. Questi siti andrebbero protetti anche a scopo turistico”.

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