Un settore del benessere messo a dura prova dall’emergenza sanitaria, pesantemente colpito dagli stop forzati dettati dai DPCM. È dal 26 ottobre scorso, con la seconda ondata della pandemia, che le palestre sono ferme, come sono sospese anche le attività sportive dilettantistiche.
Un danno difficile da sostenere per così lungo tempo, in particolar modo per chi deve sobbarcarsi anche i costi di locazione per le strutture. A dire la propria su questa incerta situazione sono i gestori delle due palestre di Ischitella, Sante Martella della PaleXtra Gymnasium e Tobia Di Tonno della Palestra Voluntas.
“Siamo in netta difficoltà – ha riferito Sante Martella – Speriamo di riaprire a marzo, come ha fatto sapere il Governo, anche se verso il periodo estivo le attività ginniche, per la gente del posto, tendono a diminuire”. Sante ha tenuto a precisare che non è stato ben dimostrato che le palestre sono luoghi a rischio contagio, e che durante il periodo di apertura hanno seguito tutti i protocolli di sicurezza emanati. Per una struttura come la sua, di circa 300 metri quadri, l’ingresso era scaglionato per dieci persone a turno.
L’impatto della pandemia sulla popolazione si sta facendo sentire anche nell’attività fisica, con aumento della sedentarietà e maggiore consumo di alimenti. Ora il problema non è tanto la chiusura, ma invogliare a far ritornare la clientela in palestra. “Una cosa che potrebbe fare il Governo per agevolare le nuove iscrizioni è di creare una sorta di voucher, come abbonamenti gratuiti per i vecchi clienti che in questo periodo non sono incentivati a frequentare” ha proposto Sante.
Situazione analoga, in attesa di riscontri positivi per quanto riguarda la riapertura, è quella della Palestra Voluntas di Tobia Di Tonno. “Nella prima pandemia non ero molto d’accordo perché il virus non era ancora chiaro – ha detto Tobia – Ora sono preoccupato per la mutazione del virus, non solo per quanto riguarda gli assembramenti, ma anche per i vaccini”. Sotto quest’aspetto, in Tobia le previsioni sono più pessimistiche, e vede ancora molto lontano il giorno in cui riapriranno le palestre.
Sempre dalla fatidica data del 26 ottobre anche le attività dilettantistiche è subentrato lo stop da parte del Governo. Tobia ha spiegato il motivo per il quale il campionato nazionale, a partire dalla serie D, non è stato sospeso: “I campionati minori i sono bloccati perché non ci sono i soldi per acquistare ed effettuare i tamponi. Le società dilettantistiche non sono così facoltose come le società professioniste”.