Gargano, 09 giugno 2021 – È già da diversi anni che i granchi blu (Callinectes sapidus) sono approdati nei mari italiani. Neanche le lagune di Lesina e di Varano sono state risparmiate dall’arrivo di questo nuovo abitatore.
Una specie aliena che proviene dal Nord America, e precisamente dalla Baia di Chesapeake, ad oltre 7.500 km di distanza dal Gargano. Il suo mezzo di trasporto per giungere nelle nostre acque sono state le grandi navi che solcano l’Oceano, attraverso le loro acque di zavorra.
Per il mantenimento della biodiversità autoctona, questo crostaceo sta diventando una forte minaccia. È in grado di raggiunge una dimensione di ben 20 centimetri, ed ha un carattere particolarmente aggressivo e vorace. Anche i pescatori hanno lanciano l’allarme: spesso il granchio rovina il loro pescato nelle reti e nelle trappole, oltre a causare danni agli attrezzi da pesca con le loro possenti chele.
A dire la sua sulla questione, durante un servizio trasmesso su Striscia la Notizia nella puntata del 9 giugno 2021, è la biologa marina Lucrezia Cilenti, Responsabile sede IRBIM CNR di Lesina. “Eradicare una specie acquatica è pressoché impossibile. Quello che stiamo proponendo con il nostro progetto Catch Up Fish è quello di attuare il controllo biologico della specie” ha riferito la biologa.
Una minaccia che potrebbe rivelarsi una risorsa.Il granchio blu, infatti, ha carni commestibili e molto prelibate, anche migliori rispetto all’aragosta. “Nelle zone di origine ha un valore di mercato enorme, sostiene tutta un’economia – ha proseguito la Cilenti – E possono arrivare anche a 70 euro al chilo. Una pesca mirata e sostenibile sicuramente è da promuovere. La gente italiana se sente parlare di specie aliena guarda al prodotto come qualcosa di negativo. Potrebbe essere un’idea quella che i cuochi italiani inserissero nei loro menù il granchio blu, sicuramente di ottima qualità”.
Articolo di Valerio Agricola