Riaprire o non riaprire? È questa la domanda che si stanno ponendo i tanti operatori turistici pugliesi per la stagione estiva, ormai dietro l’angolo. Per Leonardo Delle Fave, titolare dell’Hotel Borgo Marina a Rodi Garganico, mancano delle linee guida ben precise da parte del governo per gli albergatori e ristoratori. “Ho circa una trentina di dipendenti distribuiti in due alberghi, ciò significa trenta famiglie, che ogni giorno mi chiedono come dobbiamo muoverci, che cosa dobbiamo fare”.
Nella giornata di ieri l’Inail ha pubblicato delle norme da rispettare per le attività del settore turistico nel periodo della fase 2. Innanzitutto nei ristoranti bisognerà attenersi a una distanza minima di 4 metri tra un cliente e l’altro, ed esso potrà stare senza la mascherina soltanto per mangiare. Il personale dovrà igienizzare i tavoli e le sedie, e inoltre indossare guanti e mascherine. Sono state diffuse anche delle linee guida per i gestori degli stabilimenti balneari, con distanziamento di 5 metri tra le file degli ombrelloni.
Il problema, per Delle Fave, si pone sul fatto se converrà o meno avere una struttura aperta per i soli mesi di luglio e agosto, dato che è prevista la riapertura delle scuole dal primo di settembre. “La maggior parte dei nostri clienti proviene dal centro-nord Italia. All’inizio dell’anno stavamo messi bene come prenotazioni, meglio dell’anno scorso, e finora abbiamo avuto poche disdette, ma mi chiedo: come può un albergo sorreggersi con due mesi lavorativi l’anno? C’è da aggiungere che, se si dovesse ammalare qualcuno, la responsabilità civile e penale sono del titolare della struttura. Fedelalberghi sta chiedendo la depenalizzazione della responsabilità in riguardo”.