FOGGIA – Nel pomeriggio di quest’oggi, presso la Biblioteca di Area Economica dell’Università degli studi di Foggia, si è tenuto un Convegno dal titolo “Archeologia preventiva e opere infrastrutturali in Provincia di Foggia”, che ha visto la partecipazione per ANAS dell’ing. Vincenzo Marzi, Commissario Straordinario per gli interventi per la SS89 “Garganica”, dell’ing. Luca Bernardini, Direttore della Direzione Tecnica, dei dottori archeologi Pina Maria Derudas, Anna Angelica Carrera, Matteo Valentino e dell’arch. Raffaella Sanseverino.
Il convegno è stata l’occasione per rivelare alcuni risultati preliminari delle indagini di archeologia preventiva propedeutiche alla realizzazione dell’intervento di ammodernamento della SS89 “Garganica”, nel tratto compreso tra Villaggio Amendola e Manfredonia Sud, dove Anas ha avviato le attività di scavo intensivo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della provincia di Foggia e BAT.
Tra i vari rinvenimenti di interesse si cita il caso del sito di Posta della Via che ha rivelato almeno due fasi di frequentazione: una più antica, di età daunia/ellenistica, con strutture canalari e fosse rettangolari datate al IV – III sec. a.C., ed una fase compresa tra Tardo-antico ed Alto Medioevo, che ha restituito delle strutture a carattere religioso, fra le quali spiccano due fonti battesimali cruciformi ed una necropoli composta da 26 tombe a fossa terragna ed una in cassa litica. Fra gli elementi di corredo e di ornamento, dove presenti, si segnalano brocchette (verniciate in rosso o graffite) poste a ridosso del cranio dei crani nel caso di sepolture plurime, contenitori in vetro molto frammentari, fibule, bracciali e spille in bronzo, orecchini in bronzo e argento, vaghi in pasta vitrea, in osso, in selce, numerose borchie e ribattini in ferro che decoravano i calzari.
La proficua collaborazione, attivata tra ANAS e la Soprintendenza, ha offerto un’opportunità di dialogo tra passato presente e futuro grazie alla possibilità di intervenire in modo preventivo ed efficace sui ritrovamenti che le opere stradali portano alla luce.
L’incontro testimonia la volontà delle parti di proseguire sulla strada della sinergia tra sviluppo infrastrutturale e tutela del patrimonio culturale, conciliando l’esigenza di una società in trasformazione con la protezione e la conservazione del patrimonio culturale del nostro Paese. I ritrovamenti archeologici si trasformano così da possibili ostacoli per la realizzazione delle opere, in opportunità di sviluppo e potenziamento culturale. Si tratta di una sintesi perfetta tra la necessità di ammodernare le infrastrutture nazionali di trasporto e il dovere di tutelare il nostro patrimonio culturale, che ha già portato a notevoli risultati.
La collaborazione delle Istituzioni così facendo manifesta la propria eccezionalità, facendo del proprio sviluppo l’opportunità per riscoprire il proprio passato.
fonte: Anas