VICO DEL GARGANO (Fg) – Non solo giornalisti, ma anche psicologhe, operatrici dei Centri Antiviolenza e Asl hanno partecipato al Festival dell’informazione sulla violenza di genere Le giuste parole.
Le distorsioni nella narrazione, le implicazioni etiche e deontologiche, ma anche il linguaggio di genere sono stati oggetto di dibattito nelle otto ore di formazione, divise in due sessioni, sabato 27 e domenica 28 luglio.
Ideato e organizzato dalla cooperativa sociale Il Filo di Arianna, in raccordo con l’Ordine dei Giornalisti della Puglia, GiULiA giornaliste e Fondazione Marisa Bellisario, ‘Le giuste parole festival’ è una delle azioni del progetto Zona franca, sostenuto da Fondazione CON IL SUD.
La prima edizione, negli stessi giorni del Festival Gargano dei Giornalismi, è stata ospitata nella sala consiliare di Vico del Gargano, Comune capofila dell’Ambito Territoriale, partner del progetto insieme all’Università di Foggia, alla cooperativa sociale BeFree e all’Aps Followus.
A fare gli onori di casa, la vice sindaca Porzia Pinto. In tanti hanno risposto presente, in un torrido weekend d’estate, all’evento incluso tra i corsi per la formazione professionale continua degli iscritti dell’Ordine dei Giornalisti, che ha rilasciato 12 crediti ai partecipanti.
Hanno aperto i lavori Daniela Eronia, project manager di Zona franca, e Barbara Rosaria Patetta, presidente della cooperativa Il Filo di Arianna.
È stata Rossella Matarrese, Consigliera dell’Ordine dei giornalisti della Puglia con delega alla formazione, coordinatrice regionale e componente del direttivo Gi.U.Li.A, a rompere il ghiaccio con un intervento che ha fornito utili spunti su quello che possono fare i media per correggere il tiro nella narrazione della violenza di genere.
Il Festival è stata l’occasione per instaurare relazioni con l’associazione Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, presieduta dall’avvocata Susanna Zaccaria, che ha portato la sua esperienza, e con l’Osservatorio di ricerca sul femminicidio coordinato dalla professoressa Pina Lalli, docente di Sociologia della comunicazione del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, che dirige anche il Centro di ricerca CoMediaS – Comunicazione, Media e Spazio pubblico.
Ha contribuito a stimolare il dibattito la relazione di Mara Cinquepalmi, Ufficio stampa della Giunta della Regione Emilia-Romagna, anche lei impegnata nella rete GiULiA – Giornaliste Unite Libere Autonome, che ha dedicato il suo intervento al linguaggio di genere, agli stereotipi e al Manifesto di Venezia.
La professoressa Flaminia Saccà, docente di Sociologia della violenza di genere e Culture politiche, genere e asimmetrie del potere all’Università La Sapienza e Presidente dell’Osservatorio STEP Ricerca e Informazione sulla violenza alle donne nel racconto giornalistico, ha illustrato interessanti dati e risultati del progetto Step Stereotipo e Pregiudizio.
Infine, il professore Luigi Spedicato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università del Salento, ha portato al Festival l’esperienza dell’Osservatorio sui linguaggi di odio in Rete.
Purtroppo, la violenza di genere non va mai in vacanza, e la cooperativa sociale Il Filo di Arianna, proprio grazie al progetto Zona Franca, sostenuto da Fondazione CON IL SUD ha attivato un servizio in più sul Gargano: le consulenze online di domenica e nei giorni festivi.
fonte: ilfilodiariannacooperativa.it