Potrebbe non essere stato ammazzato il lupo impiccato ad un albero nei giorni scorsi, all’interno di una campagna nel territorio di Cagnano Varano. È quanto è emerso dall’analisi effettuata dall’Asl Veterinaria di Foggia. Il lupo, che pare si tratterebbe invece di un ibrido, cioè un incrocio tra un lupo e un cane, non ha presentato segni di arma da fuoco o altra violenza sul suo corpo. Questo fa presumere che l’animale sia stato trovato già morto e successivamente impiccato, forse per uno sciocco motivo o per richiamare l’attenzione al problema legato agli assalti dei lupi negli allevamenti di bestiame. Al momento si è in attesa dei risultati dell’autopsia da parte dell’Istituto Zooprofilattico di Foggia, che saranno disponibili tra circa venti giorni, per accertare la causa della sua morte, se naturale o per malattia.
Dopo il post, divenuto virale, della foto dell’animale impiccato, pubblicato sui social dall’associazione di volontariato “Lilly il Vagabondo” di Cagnano Varano, ora parla la sua presidente Rosa Iannone. “Prendo le distanze da quel post – ha riferito – perché è stato scritto in un momento di rabbia avuto da una delle ragazze dell’associazione. Quell’intervento scritto ha dimostrato scarsa conoscenza della problematica reale che riguarda non solo i danni da lupo e cinghiale, ma anche la scarsa conoscenza dei materiali delle recinzioni. Su queste ultime, nel post è stato scritto che il pastore potrebbe fare delle recinzioni adeguate. Purtroppo ciò non è possibile, perché parliamo di ettari di pascolo e soprattutto parliamo di terreni demaniali che non possono assolutamente essere recintati”.
“È comunque un gesto da condannare – ha proseguito la presidente – ma il post non doveva basarsi su un preconcetto e pregiudizio. Non avrei mai attaccato la categoria dei pastori e degli allevatori. La problematica è ben più grande, grave, seria e antica. Si doveva dare sì visibilità all’accaduto, ma completamente in altri termini. Secondo me sono entrambi le vittime, perché non è tutelato né il lupo e né tantomeno il pastore. Dopo la pubblicazione del post, in qualità di presidente dell’associazione, sono stata additata dai cittadini di Cagnano. Per me, la situazione è grave”.
Per limitare questi tragici avvenimenti, l’associazione propone la sterilizzazione dei cani randagi nelle aree rurali, in modo da evitare l’ibridazione tra cane e lupo. “Vanno presi dei provvedimenti seri ed urgenti, per sterilizzare i cani randagi ma anche per tutelare i pastori e gli allevamenti. Questo avrei detto come presidente dell’associazione in quel post – ha concluso – Non cerchiamo lo scontro con gli allevatori, ma un punto d’incontro, per trovare una soluzione vantaggiosa per tutti”.
Fonte: Stato Quotidiano