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Casa Arbore, Nicola Gatta: “Merita Palazzo Dogana”

L’ex presidente della Provincia aveva previsto la sua collocazione nella galleria d’arte moderna e contemporanea.
fonte image: fanpage.it

FOGGIA – “Mentre a Palazzo Madama si celebrano i 100 anni della radio con un concerto ed una cerimonia – a cui ho partecipato insieme alla senatrice Anna Maria Fallucchi – e si dà grande lustro ad un gigante dell’etere come il nostro Renzo Arbore, continuo a credere che la decisione di relegare ‘Casa Arbore’ nei fatiscenti locali di un’ala del museo di storia naturale di Foggia (l’ex Liceo Marconi) sia una scelta di pessimo gusto e soprattutto poco pratica”. Sono le parole di Nicola Gatta, già presidente della Provincia ai tempi della delibera per istituire Casa Arbore’.

“Quando ero alla presidenza della Provincia di Foggia – ha detto Gatta – la nostra volontà era quella di ospitarla nella galleria d’arte a Palazzo Dogana, che è un edificio storico e presenta diverse stanze adatte all’uopo. 

La posizione centralissima della sede dell’amministrazione provinciale avrebbe inoltre favorito il flusso dei visitatori, a cui sarebbe stata data la possibilità di ammirare la nostra splendida galleria d’arte moderna e contemporanea, che ospita opere prodotte  in Capitanata tra Ottocento e Novecento, ma anche esposizioni artistiche contemporanee non permanenti, oltre a vere e proprie chicche internazionali come la ballerina di Fernando Botero. 

Sarebbe stata una buona occasione per visitare il centro storico di Foggia, la cattedrale, gli ipogei, il teatro Giordano con la sala Fedora e il pianoforte del maestro Umberto Giordano, per il cui restauro si impegnò tantissimo lo stesso Renzo Arbore, e poi recarsi a Palazzo Dogana col minimo sforzo. 

Nell’ex Marconi, che non si presenta certo bene esteticamente e che è molto decentrato, Arbore non avrebbe il giusto riconoscimento, ma sembrerebbe alloggiato in un uno spazio improvvisato, tanto per dire che Foggia ospita Casa Arbore che – lo ricordo – è uno scrigno di cultura, di cimeli, di simboli e rappresenta un importante spaccato di cultura italiana, quindi un grande onore per la città che ha dato i natali al maestro, che è certamente degno di un trattamento di prim’ordine.

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