Olio di oliva di ottima qualità, ma ridotto nella quantità. Una flessione attesa per quest’annata di scarico, ma non così in negativo. Ad aggiungersi a questa problematica anche il clima squilibrato, con assenza di piogge fino a pochi giorni fa, e la situazione legata alla pandemia, con difficoltà di spostamento per i piccoli consumatori e la chiusura dei ristoranti data dai recenti Dpcm.
A tirar già le somme è Sante Rinaldi, proprietario del Frantoio Oleario Antesi, in località Chianca a Ischitella. “C’è una buona resa di olio, ma non di olive – ha riferito – Non si arriverà a quei quantitativi di olio prodotti in questi ultimi anni”. A destabilizzare il mercato dell’oro verde, ha proseguito Sante, è anche l’invasione dell’olio proveniente dall’estero, dove i costi di produzione e lavorazione sono molto minori rispetto all’Italia. Difatti, é sempre più frequente trovarsi davanti ad una bottiglia di olio, venduta presso le grandi catene di supermercati, al costo di 2,80 euro, d’indubbia provenienza, a svantaggio della qualità e delle proprietà benefiche, che invece sono presenti nell’eccellenza dell’olio garganico.