FOGGIA – Djibi e Patrizia collaborano insieme. Intrecciano fili sullo stesso giubbino dando sfogo a creatività, manualità, fantasia. Ora che hanno appreso anche la tecnica del macramè non li ferma più nessuno. Anche le altre partecipanti operano gomito a gomito, ornando fili colorati sulle maniche della stessa maglietta. «Djibi è davvero un ottimo sarto. Ė il Giorgio Armani del nostro laboratorio». A parlare è Wanda Giannini, che insieme alle artiste Gaia Scervini e Marta Crucinio, fa parte del collettivo Rapsovive che promuove il laboratorio gratuito di macramè e artigianato sostenibile supportato dal Corpo Europeo di Solidarietà. Per diverse settimane, ogni giovedì mattina, hanno animato gli spazi della cooperativa sociale Medtraining attraverso questa esperienza destinata a uomini e donne – italiani e migranti – che promuove creatività, inclusione sociale e sostenibilità ambientale, destinata a uomini e donne – italiani e migranti.


L’obiettivo del laboratorio, la cui partecipazione è stata gratuita, è stato quello di recuperare abiti rovinati o destinati ai rifiuti per dare loro una nuova opportunità di vita, favorendo il riciclo e accendendo un riflettore sul cosiddetto fast fashion, legato a capi d’abbigliamento prodotti e destinati alla grande distribuzione low cost, dove si sfruttano persone, si inquina, si calpestano i diritti. Ora è il momento di fare un bilancio di questa attività in cui donne e uomini hanno collaborato insieme, sono entrati in relazione, hanno intrecciato anche le loro storie, che in molti casi arrivano da Paesi lontani. L’incontro conclusivo si svolgerà martedì 4 marzo 2025, a partire dalle ore 15.30, sempre nei locali della cooperativa sociale Medtraining, su corso del Mezzogiorno 10. Sarà un’occasione per avvicinarsi a questa tecnica di sartoria e per confrontarsi con il gruppo che ha seguito il percorso che ha favorito le relazioni tra le persone, in uno scambio di idee e vissuti che vanno al di là del prodotto finale.

Anche Wanda ha visto in Djibi, che ha già partecipato ad un precedente corso di sartoria, del grande talento per questa attività manuale e creativa. Patrizia, che ha partecipato assiduamente al corso, gli lancia una provocazione: «Alla fine del laboratorio, apriamo insieme una sartoria?». Djibi le sorride e continua il suo lavoro di intreccio di fili per completare la decorazione sul giubbino. “Migramah Experience” è un percorso di workshop in cui l’arte diventa strumento di connessione e trasformazione. Ha coinvolto persone desiderose di mettersi in gioco, di acquisire nuove competenze, di conoscere questa antica tecnica di lavorazione dei fili. «Ogni anno viene fuori qualcosa di diverso, sia come prodotto finale sia come esperienza – conclude Giannini – . La cosa bellissima è di averlo aperto di più al territorio, che ci ha permesso di favorire relazioni ed inclusione sociale, gli aspetti a cui teniamo di più. Solo attraverso la conoscenza dell’altro le barriere ed i pregiudizi possono essere abbattuti». Il macramè è utilizzato per creare decorazioni, gioielli e vari oggetti utili. In particolare, il macramè è una tecnica di intreccio che prevede l’uso di corde, fili o altre fibre, che vengono annodati insieme per creare diversi disegni decorativi o funzionali.
