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“Il covid-19 è stato uno tsunami, ma non abbiamo chiuso le porte ai nostri pazienti” parla il Dott. Gabriella Troito

Le strutture sanitarie per la prevenzione e la diagnosi non si sono mai fermate in questo periodo di pandemia, anzi, sono state un punto di riferimento per il monitoraggio dello stato dei pazienti, compresi quelli affetti da covid-19.
Gabriella Troito Gabriella Troito

Le strutture sanitarie per la prevenzione e la diagnosi non si sono mai fermate in questo periodo di pandemia, anzi, sono state un punto di riferimento per il monitoraggio dello stato dei pazienti, compresi quelli affetti da covid-19. Insieme a medici e infermieri, ci sono altre figure professionali che specie in questo periodo hanno rischiato tanto in termini di contagio, tra questi ci sono i tecnici in radiologia come ha spiegato la dottoressa Gabriella Troito, laureata in medicina e chirurgia e specializzata in Radiodiagnostica, che gestisce il Centro Diagnostico Coratino a Corato.

“Noi come azienda sanitaria non abbiamo mai chiuso le porte ai nostri utenti – ha riferito – siamo stati sempre a fianco dei cittadini, ottenendo una grande riconoscenza. Abbiamo lavorato accanto agli ospedali, creando una rete con i medici di famiglia, proprio perché dovevamo monitorare la salute dei pazienti”. “Per quanto riguarda la radiologia – continua – il primo test che viene effettuato è il RX-torace, quindi tutti i risultati di quei pazienti che avevano delle polmoniti interstiziali sono stati tempestivamente mandati al medico di famiglia, che di conseguenza li ha smistati e trasmessi nei vari centri”.

Un virus democratico, ha aggiunto la dottoressa Troito, per la capacità di aggredire ogni fascia della popolazione indipendentemente dallo status sociale. Ma per quanto riguarda la parte economica, il virus ha mirato principalmente alcune categorie rispetto altre, come gli operatori nel settore turistico, i parrucchieri ed estetisti. Per la dottoressa il problema reale di questa pandemia è stata l’incompletezza e l’ambiguità delle informazioni divulgate, e in particolar modo dalle differenti vedute degli esponenti politici, come le questioni scatenate tra regioni e governo. “Tutto ciò ha creato molta confusione tra la popolazione – ha detto – Abbiamo avuto prima una crisi epidemica, poi una crisi economica e adesso una crisi sociale”.

“Sono comunque ottimista – ha concluso – perché una delle caratteristiche che riguardano l’italiano è la resilienza: siamo in grado di rialzarci in qualsiasi momento, qualunque sia il danno”.

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