Gargano – Lo scenario che si apre davanti ai nostri occhi è davvero surreale, quasi apocalittico. Il litorale nei pressi di Baia San Felice, a circa 6 km da Vieste, è stato avvolto dalle fiamme, riducendo centinaia di ettari di preziosa macchia mediterranea in cenere. È stato terribile, a partire dal pomeriggio del 25 luglio scorso, con temperature prossime ai 40 gradi e un forte vento che ha contribuito ad alimentare le fiamme e a diffondere in modo rapido il fronte del fuoco. Ciò che rende tutto ancora più drammatico è che l’area coinvolta comprendeva anche una delle zone verdi che stavano lentamente rigenerandosi dopo l’incendio del 2007.
In un momento così difficile, per fortuna, si è visto un grande lavoro di squadra e una macchina organizzativa impeccabile entrata in azione per affrontare l’emergenza. Numerose squadre di protezione civile locale, tra cui la Pegaso e la GEV Capitanata, il Nucleo Arif di Vieste, i Carabinieri Forestali e i Vigili del Fuoco si sono mobilitati con grande determinazione per spegnere le fiamme e cercare di contenere i danni.
Roberto Bosco del Nucleo Operativo Emergenze – GEV Capitanata ha marcato l’importanza di una gestione immediata dell’emergenza. L’idea di avere un elicottero operativo a Vieste o una base con un Canadair in loco avrebbe permesso di arginare il problema con maggiore prontezza ed efficacia, potendo agire sul nascere delle fiamme e impedendo la loro rapida espansione.
Fonte StatoQuotidiano.it – Articolo e video a cura di Vittorio Agricola – Servizio a cura di Giuseppe Laganella.