“Ma i castelli non rappresentano, per lo storico e per l’artista, il maggior fascino della Capitanata monumentale, poiché un ben più ricco e più interessante patrimonio nelle costruzioni sacre medievali essa possiede: cattedrali imponenti tra umili case borghesi; edifici misteriosi intorno ai quali l’indagine archeologica s’affatica inutilmente senza riuscire a trovarne l’origine sicura; portali superbamente intagliati; fiori marmorei sperduti nella campagna solatia”.
Sono le parole scritte dello storico Michele Vocino per “Capitanata”, una monografia della collana “Italia Monumentale”, pubblicata nel 1925 dalla società Fratelli Alinari di Firenze. L’azienda è tra le più antiche e tutt’ora operanti nel campo dell’immagine, fin dagli albori della fotografia (1839), e ad oggi i suoi archivi conservano oltre 5,5 milioni di immagini originali.
Le 64 fotografie contenute nel volumetto, molte immortalate da Fratelli Alinari, descrivono e documentano una Capitanata ancora aggrappata alla gloria dei secoli precedenti. Sono immagini che, seppur scattate nel primo Novecento, sembrano scene e vedute ottocentesche o anche settecentesche. A distanza di quasi un secolo dalla loro pubblicazione, ci si rende conto che non tutto è andato perduto e che molti scorci e particolari architettonici sono giunti inalterati fino ad oggi.
Segnalo che in questa stupenda rassegna Pietra e Deliceto sono invertite 🙂
Grazie per la segnalazione! Abbiamo riscontrato che la didascalia errata è presente anche sul libretto pubblicato. Hanno erroneamente invertito, dato che le due foto sono pubblicate affiancate.