Questa notizia per me ha un valore altissimo, anzitutto per la mia terra, che è attraversata da questa fondamentale arteria, (soprattutto nei territori di Troia, Ordona, Ascoli Satriano, Casteluccio dei Sauri, Stornarella e in un tratto importantissimo tra Celle San Vito e Faeto, una posta chiamata Mutatio Aquilonis che rappresentava una tappa obbligata per il cambio dei cavalli), ma anche perché ai tempi della mia presidenza, l’amministrazione provinciale investì 500mila euro per realizzare la manutenzione dello storico ponte romano sul torrente Carapelle, nei pressi di Ascoli Satriano e firmò un protocollo d’intesa intitolato proprio ‘Via Appia, Regina Viarum’ finalizzato alla candidatura UNESCO.
Tra l’altro, proprio a gennaio è stato riportato alla luce un tratto di Via Appia nei pressi di Rocchetta Sant’Antonio.
Sono felice per questa notizia, poiché sento di aver contribuito ad una candidatura giunta direttamente dal ministero alla cultura, che è il frutto di un lavoro congiunto di Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi e 25 università.
La Capitanata è una terra che merita la valorizzazione dei camminamento, come accade in Spagna per quello di Santiago de Compostela, perché la nostra via Francigena, o Traiana, o Appia Traiana, come si voglia chiamarla in base ai tratti, possa ritornare un riferimento turistico, una meta di pellegrinaggi e dei flussi economici, come è accaduto per diversi secoli”.
Nicola Gatta, sindaco di Candela