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Lago di Varano, monitoraggio della Goletta dei Laghi di Legambiente

Legambiente: “E’ necessario avviare un tavolo di lavoro per la riconversione sostenibile delle attività della mitilicoltura, del turismo e dello sviluppo economico nei laghi garganici”
Goletta dei Laghi Goletta dei Laghi

Sono stati due i punti monitorati quest’anno dalla Goletta nelle acque del Lago di Varano e sottoposti ad analisi microbiologiche. Tutti e due sono risultati nei limiti di legge. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa pugliese lungo le sponde del Lago di Varano da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. I risultati sono stati presentati all’interno di una conferenze stampa a cui hanno partecipato: Ruggero Ronzulli, Presidente di Legambiente Puglia; Michele Di Pumpo, Sindaco di Cagnano Varano e Sara Scirocco, Presidente Pro Loco Cagnano Varano.

“Abbiamo voluto fortemente realizzare questa tappa di Goletta dei Laghi in Puglia perché per noi è importante continuare a rimarcare l’importanza dei Laghi di Varano e Lesina per il nostro territorio – ha affermato Ruggero Ronzulli, Presidente di Legambiente Puglia -. Ricordiamo come già nel 2018 la nostra associazione aveva fatto un esposto alla Procura di Foggia sul fenomeno dei rifiuti spiaggiati sul Gargano, tra cui spiccavano le calze per la mitilicoltura. Un fenomeno che non si arresta ed è per questo che ci mettiamo a disposizione del territorio e dei comuni interessati per avviare un tavolo di lavoro che metta a confronto le diverse anime interessate, così da iniziare un percorso di riconversione sostenibile della produzione della mitilicoltura, del turismo e dell’economia. Una mitilicoltura sostenibile è possibile e la stanno già sperimentando a Taranto con l’uso di retine biodegradabili. È fondamentale agire subito per ridurre l’impatto delle microplastiche e non trasformare questi meravigliosi laghi in bacini di rifiuti”.

Per rimarcare questo messaggio, infatti, si è svolta anche una giornata ecologica dedicata alla pulizia della riva del lago, promossa dal Comune di Cagnano Varano e della Pro Loco di Cagnano Varano con la partecipazione delle associazioni del territorio e di cittadini volontari.

Partner principali della campagna, anche per il 2021, sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.

Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché grazie alla filiera del Consorzio, può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98,8% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “Il Consorzio, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.

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