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Marasco lancia l’iniziativa “Scatta, inviaci la foto denuncia e posizione Google Maps”

fonte image: Giuseppe Marasco

MANFREDONIA (Fg) – Giuseppe Marasco mira a sensibilizzare gli oltre centomila follower di Facebook, Instagram, TikTok ed altri social, su una problematica di cui quotidianamente siamo testimoni, che rischia di compromettere la salute dell’ambiente, con l’iniziativa “SCATTA, INVIACI LA FOTO DENUNCIA E POSIZIONE GOOGLE MAPS” inviando immagini o brevi video denunce, una foto inedita e una breve descrizione di quanto testimoniato, chiunque ha la possibilità di diventare il protagonista di un grande gesto con cui promuovere la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, su WhatsApp al numero di cellulare 330501252 degli Ispettori Ambientali Territoriali CIVILIS, di carcasse auto nuove o vecchie, rubate e cannibalizzate, rifiuti, inquinamenti e tutto quello che danneggia il CREATO.

Marasco ritiene che ancora oggi nell’’intero territorio della Provincia di Foggia, ci sarebbero da rimuovere almeno un cinquecento tra carcasse vecchie abbandonate, discariche di rifiuti e quant’altro che offende e danneggia la nostra salute, l’ambiente e il nostro amato territorio, unica risorsa. Smaltire non correttamente un veicolo giunto alla fine del suo ciclo di vita o, peggio ancora, non recuperarlo e disperderlo nell’ambiente, sono azioni che oltre ad essere punite dalla legge, possono avere anche pesanti conseguenze per l’ambiente, soprattutto le carcasse di auto rubate, cannibalizzate e incendiate. E tanta immaginazione poi non serve, dato che la cosiddetta Direttiva europea “End of Life Vehicles”, la 2000/53/EC, è stata messa a punto dalla Commissione proprio per risolvere un problema con cui il vecchio continente ha dovuto fare i conti: gli 8-9 milioni di tonnellate di rottami generati ogni anno dallo smaltimento dei veicoli fuori uso. Proprio grazie alla Direttiva ELV, è iniziata l’organizzazione di sistemi ad hoc per la raccolta e il trattamento di questa tipologia di rifiuti, con l’intento di rendere la demolizione un processo standardizzato e certificabile, privilegiando il riutilizzo e il recupero dei materiali. Nonostante tutto, però, se da una parte ci sono stati enormi progressi compiuti dal settore, dall’altra ancora oggi capita troppo spesso di vedere carcasse oppure rottami, batterie, pneumatici, pezzi di ricambio, oli esausti e RAEE abbandonati o dispersi nell’ambiente e che, in molti casi, vedono coinvolte zone protette o aree naturali incontaminate e di estrema bellezza. Niente di più dannoso per i nostri territori.

Conclusioni: chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee ovvero incendia rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0,5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, è punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi.

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fonte: Comandante Giuseppe Marasco (Facebook)

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