StatoQuotidiano, 25 febbraio 2022 – Paura, disperazione. Sentimenti che si sperava non viverli nell’anno 2022 a causa di una guerra. Immagini e suoni terrificanti, quelli dei bombardamenti che stanno colpendo duramente l’Ucraina, che ci riportano a momenti più bui della storia. Ed è impensabile che in questi tempi una madre deve augurarsi l’incolumità e il ritorno della propria figlia, da una terra dove il cielo è diventato improvvisamente incerto, tra il saettare di caccia russi e bombe.
“Mia figlia è andata in Ucraina per riprendere i suoi figli e tornare in Italia. Ma non è riuscita, perché adesso la frontiera è chiusa. Abbiamo una gran paura”. Sono le parole drammatiche di una madre ucraina, Kliain Vira, di 63 anni, che vive da anni ad Ischitella. È sposata con un italiano con il quale ha avuto una figlia che ora è rimasta bloccata nella città ucraina dove vivono molti dei suoi familiari, Černivci, vicino al confine con la Romania. “È incinta – ha aggiunto la madre – e non riesce a spostarsi”.
Sua figlia, con la quale si tiene in continuo contatto telefonico, ha fatto sapere che oggi hanno bombardato Kolomyja, a circa 70km linea d’aria da dove vive. È una tragedia, è vergognoso – riferisce la madre – I russi sono venuti non per aiutare, ma per uccidere. Speriamo che qualcuno venga ad aiutarci, che l’Unione Europea faccia qualcosa. Ci sono già centinaia di morti civili. Che cosa vuol far capire Putin alle famiglie che hanno perso il proprio caro? Che questo è un aiuto? Di che genere? Questi aiuti non servono a nessuno”.
Articolo di Valerio Agricola, servizio a cura di Giuseppe Laganella, riprese e montaggio di Vittorio Agricola