“Scricchiola e cede in mare parte del muro perimetrale dell’abbazia-fortezza nell’area del secondo chiostro, quello più grande. Una voragine apertasi alcuni giorni fa subito interdetta e circoscritta ma che la dice tutta sullo stato di salute di tante aree del sito che pagano le conseguenze di mancata manutenzione e messa in sicurezza, ma anche dell’azione continua degli agenti meteo”. È quanto ha riportato ieri la pagina Facebook della Riserva Marina Isole Tremiti.
“Per evitare questo lento decadimento – ha aggiunto – non sono stati utili pregressi interventi con il maxi finanziamento del Ministero dei beni culturali mal utilizzato (20milioni di euro e 18 progetti su cui sono in corso indagini e verifiche), ma anche quelli recenti e attuali anch’essi inesistenti o inutili. In attesa che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio BAT e Foggia intervenga e dica la sua sul lento declino, lanciamo un appello affinché questo Tesoro architettonico, storico e culturale inizi a essere messo in salvo. San Nicola è un bene di tutti, per molto tempo abbandonato al suo destino e ora non si possono più lanciare proclami o disattendere le priorità. Non servono chiacchiere, balzelli di responsabilità o cacce alle streghe: l’Isola va “curata” e salvata. Questi sono campanelli d’allarme, ecco perché rinviare ancora l’emergenza sarebbe come decretarne la morte”.
“Rassicuro tutti gli amici che si stanno preoccupando per il mio stato di salute e la mia incolumità – ha scritto invece il nuovo parroco Don Berardino Iacovone “sto benissimo – fa sapere – non mi è caduta nessuna pietra in testa (e se succedesse, ho la testa dura), perché la porzione di terreno crollata è caduta in mare, e io in quel momento non stavo sotto. Battute a parte, la bellezza fragile di queste meravigliose Tremiti va preservata, con molto impegno, a tutti i livelli”.