LUCERA (FG) – “La Soprintendenza ha risposto alle mie sollecitazioni e ha approvato la relazione archeologica definitiva relativa al progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di un nuovo serbatoio idrico a Lucera. La settimana scorsa avevo scritto all’Ente ministeriale, esponendo l’urgenza di dare corso a un’infrastruttura vitale per la comunità di Lucera, soprattutto con l’aggravarsi dell’emergenza idrica che investe la Puglia, chiedendo che fornisse il proprio parere, al fine di agevolare la realizzazione di quest’opera essenziale per decine di migliaia di persone. Un parere che non si sa per quale motivo non arrivava”.
È quanto fa sapere il consigliere regionale Antonio Tutolo (capogruppo di Per la Puglia).
“Per quanto mi riguarda – commenta Tutolo -, è un altro risultato importante che finalmente vede l’evolversi di una vicenda che andava avanti da una decina di anni e di cui mi sono interessato da quando ricoprivo la carica di sindaco. Fu proprio durante il mio mandato da primo cittadino che, consapevole dell’importanza cruciale di questa infrastruttura, mi sono impegnato a fondo per avviare il progetto. Grazie a un lavoro costante e determinato, nel 2015 siamo riusciti a ottenere i finanziamenti necessari per la realizzazione del serbatoio interrato da 12.000 metri cubi, assicurando così un’autonomia idrica di 48 ore in caso di emergenza. Questo risultato è stato fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini di Lucera”.
La necessità di un nuovo serbatoio idrico è emersa oltre dieci anni fa, a causa delle frequenti emergenze idriche.
“Nell’abitato di Lucera – aggiunge – si verifica una situazione problematica. Poiché il serbatoio attuale ha una capacità limitata, quando l’acqua viene interrotta, si svuota immediatamente. Questo svuotamento non riguarda solo il serbatoio stesso, ma anche l’intera rete idrica. Di conseguenza, quando l’erogazione viene ripristinata, si formano bolle d’aria nella rete, rallentando il flusso dell’acqua. Per alcune abitazioni, possono servire 2-3 giorni affinché l’acqua torni a essere disponibile in modo uniforme. Con l’introduzione di un nuovo serbatoio più capiente, questo problema verrebbe eliminato. La sua autonomia di 48 ore garantirebbe una riserva sufficiente per coprire eventuali interruzioni senza che gli abitanti ne risentano. Questo sistema permetterà agli operatori di intervenire sui guasti e ripristinare il servizio fino a 48 ore, senza che la mancanza d’acqua diventi percettibile, salvo in situazioni di estrema emergenza. Dopo varie indagini archeologiche e ostacoli burocratici, nell’ottobre 2024, Acquedotto Pugliese ha trasmesso i risultati delle ultime indagini alla Soprintendenza, senza ricevere un parere. La mia lettera mirava a sbloccare questa situazione di stallo. Ringrazio la Soprintendente per aver accolto il mio appello, sbloccando l’avvio di un’opera fondamentale per la comunità”.