«Il mio intervento di pochi giorni fa sull’iniquità ed ingiustizia del sistema del “tetto di spesa interregionale” a cui Casa Sollievo ed istituti simili sono soggetti, ha riscosso attenzione e consensi da molti, soprattutto a livello locale. Credo ora sia necessario fare un passo in più: dalla denuncia ad aprire un tavolo di concerto per superare l’ingiustizia-scoglio “legale“.
Serve che tutte le forze che, in qualche modo sono legate a Casa Sollievo della Sofferenza, si coordinino, per portare la loro voce e proposte ai tavoli di comando a Roma: Governo, Ministero della Salute e stessa Proprietà (Vaticano). Invito la dirigenza generale, sanitaria, scientifica, la rappresentanza sindacale, le aziende ed agenzie con contratti di prestazioni in Casa Sollievo, i sindaci e le istituzioni del nostro territorio a fare fronte comune. Solo insieme e ad una sola voce, le nostre esigenze possono essere ascoltate e prese in considerazione: se procediamo divisi tra noi, non ci attende che sordità politica e misture burocratiche che rallentano e ingannano. Casa Sollievo è una ricchezza insostituibile in Gargano e Provincia di Foggia, non possiamo non darle voce e difenderla. Diversamente sta davanti a noi un impoverito sanitario della Regione ed il declino socio-economico del territorio e della sua popolazione. Alziamo insieme la voce, coordiniamo le nostre competenze e legittimi interessi (anche di parte) e corriamo il rischio di ottenere quanto giustamente spetta non solo all’istituzione Ospedaliera di Padre Pio, ma al territorio e al popolo del Gargano e di Capitanata».
+ p. Franco Moscone, presidente