Buona la prima! Anche Peschici decide di ri-partire dal pane e lo ha fatto con la prima edizione di “Grani Futuri” e del Manifesto Futurista del Pane arrivati in trasferta da San Marco in Lamis. Per una giornata, dall’orto da fiaba di Villa Francesca fino al cuore del centro storico medievale di Peschici, è stato un tripudio di tradizioni enogastronomiche, di terra & di mare.
Il Gargano non è solo spiagge, celebri in tutto il mondo. I suoi pani, le sue tradizionali ed antichissime ricette sono una icona della Dieta Mediterranea pugliese e tutto ciò è stato raccontato impastando insieme bellezza e conoscenza della gastronomia locale, ricchissima e variegata.
La prima tappa è stata riva mare, nell’orto di Villa Francesca dove Elia Vecera e le sue sorelle anzi l’intera famiglia hanno accolto in campo la prestigiosa giuria e i concorrenti della gara del Pancotto di “Grani Futuri”. “Il pane raffermo, che assolutamente non si butta ma deve continuare ad essere ingrediente prelibato con ricette fredde oppure cucinate, è un simbolo della sostenibilità e di quelle azioni anti spreco che il pane autenticamente artigianale, con ingredienti di alta qualità e nutraceutico, di cui tutti abbiamo necessità”, ha detto il fornaio economista Antonio Cera, ideatore di “Grani Futuri”. Dai panettieri di Piemonte, Campania e Puglia sono arrivati i pani. Nella giuria della gara del pancotto chi il pane lo studia o lo narra, come la docente della Bocconi Maria Carmela Ostillio,il giornalista e scrittore Pino Aprile, la senatrice garganica Anna Maria Fallucchi relatrice proprio in questi giorni della legge nazionale sul pane, il sindaco di Peschici Luigi D’Arenzo ed il giovanissimo Michelangelo Cera, figlio del fondatore sammarchese Antonio Cera. Sul podio il pancotto di Vincenzo Maddalena (Castelluccio dei Sauri) con la ricetta profumi del Gargano.
A vincere, in realtà, è stata la visione di una Peschici che vuole e può accogliere i turisti anche in autunno ed in inverno, grazie ai suoi boschi ed ai percorsi nel verde insieme alla enogastronomia locale, come ha sottolineato sul palco serale di conversazione letteraria il sindaco di Peschici Luigi D’Arenzo. Poi c’è stato un tuffo nella cultura millenaria del pane, e del caffè, attraverso i relatori Pino Aprile in un duo dialettico con il giornalista e scrittore Nicolò Carmineo. La narrazione e le riflessioni sul pane sono poi proseguite in modo vivace e dinamico, con un folto pubblico seduto sulle gradinate del borgo antico, con la docente della Bocconi Maria Carmela Ostillio, lo chef Lorenzo Montoro del ristorante stellato con orto di “Villa Cimbrone” da Ravello (Salerno) e la tecnologa alimentare Sabrina Pupillo di Vico del Gargano con un intervento digitale di Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia.
Straordinario l’interesse per la prima cena del pane di Peschici che si è snodata in stand itineranti dove non poteva mancare la “paposcia” garganica proposta da Matteo Fasanella, le orecchiette con crema di impasto di crema di pane raffermo, cozze e pecorino di Nicola Martella, la panzanella di Domenico Mastromatteo, polpetta di pane con condimento di pesce e cicoriella di Angelo Costante, il pane raffermo interpretato con cipolle e alici di Orazio Chiapparino, la doppia possibilità di assaggio dello chef stellato campano Lorenzo Montoro con babà salato con sgombro oppure insalata del suo orto e pane mentre lo chef Domenico Cilenti, che dopo 37 anni ha riportato la Stella Michelin a Peschici, ha deliziato con il suo panino con salicornia, sponzale e maionese di ostrica. Due gli oli di eccellenza utilizzati: quelli di Domenico Trotta da San Giovanni Rotondo e l’olio di Michele Ortore da Carpino. Nel calice i vini del territorio selezionati da Rocco Lamargese, la birra artigianale del Gargano di Vincenzo Ottaviano, i cocktail di Massimo Marino, le bevande artigianali agli agrumi di Luigi Vecera con la musica dei Diffusion.
Arrivederci alla prossima edizione!