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Pietra si svela: visite guidate in Terravecchia e al Parco Avventura

PIETRAMONTECORVINO (Fg) – Tutti i giorni, fino al 19 maggio 2024, in occasione della Settimana Identitaria è possibile visitare il borgo di Terravecchia, quartiere medievale di Pietramontecorvino, con il Palazzo Ducale, il Giardino Pensile, la meravigliosa Torre Normanna e lo stupendo dedalo di strade, archi, chiese, larghi e saliscendi della parte più antica del paese. Per le visite guidate è obbligatoria la prenotazione ed è necessario contattare il 348.5909845 oppure il 320.8424655. Il 12 e il 19 maggio, inoltre, si potrà visitare anche il Parco Avventura Pila Sant’Onofrio, patrimonio della lussureggiante area boschiva di Pietramontecorvino: in questo caso, ci si può rivolgere al 348.5909845 o al 388.5827343.

Pietramontecorvino si trova a mezz’ora d’auto da Foggia, al centro di un’area di grande interesse naturalistico, storico e archeologico. Al paese, è stato riconosciuto l’ingresso nel ristretto novero de “I Borghi più belli d’Italia”. Nel 2010, inoltre, il Touring Club Italiano ha insignito il piccolo centro dei Monti Dauni della “Bandiera Arancione”, riconoscimento alle qualità turistiche e ambientali del borgo. Il paese, inoltre, è parte integrante della rete dei Borghi Autentici.

ESPOSIZIONI E MOSTRE. Fino al 19 maggio, sarà possibile visitare una serie di esposizioni e di mostre allocate in diversi punti del centro storico. Nella Chiesa dell’Annunziata, la mostra intitolata “O Sant’Alberto, mio buon protettore”. In via Clemente, spazio alla personale fotografica “Tracce di storia” di Samuele Romano, Gennaro Ciavarella e Antonio Gargiuolo; e alle immagini scattate da Domenico Iannantuono per raccontare “Ethos, una comunità”. In via Arco Ducale, l’esposizione di oggettistica artigianale in legno d’ulivo di Matteo Niro. In via Antonelli 10, invece, è di scena la mostra fotografica “Appennino Dauno Settentrionale, punti di vista”, a cura del Fotoclub Monti Dauni. Bellissima anche la mostra fotografica in via San Biagio 12, con gli “Scorci” immortalati da Amalio Iannantuono.

LA TORRE E TERRAVECCHIA. Uno dei simboli di Pietramontecorvino è la Torre Normanna: integra, completamente restaurata, è visitabile anche al suo interno. Raggiunge i 30 metri di altezza e, tra i merli della sua corona, è possibile ammirare un panorama sconfinato che espande la vista fino all’intero Tavoliere delle Puglie. Edificata intorno all’anno mille su uno sperone di roccia tufacea, la Terravecchia – così si chiama il quartiere medievale di Pietramontecorvino – è caratterizzata da un impianto urbanistico ad anello, su cui s’innesta una rete di vicoli stretti che offre vedute mozzafiato sulle colline circostanti. Il complesso monumentale, costituito dalla Torre Normanna, dalla Chiesa Matrice e dal Palazzo Ducale, è posto al culmine dello sperone. Al borgo si poteva accedere mediante tre porte: a sud-ovest Porta Santa Caterina, a est la Portella, a ovest Port’Alta che, con il suo arco gotico a sesto acuto, è l’unica ancora esistente. Accanto alla porta s’inerpica su per la roccia una monumentale scalinata che conduce al loggiato dell’ingresso settecentesco della Chiesa Madre. Superata Port’Alta ci si incammina per la strada che attraversa in senso longitudinale l’intero borgo. La Chiesa Madre dedicata a Santa Maria Assunta è la più antica di Pietramontecorvino.

IL SITO ARCHEOLOGICO DI MONTECORVINO. Il sito archeologico Montecorvino si trova su una collina posta al centro di un triangolo panoramico tra i borghi di Pietramontecorvino, Motta Montecorvino e Volturino. L’area archeologica è dominata da una torre, costruzione imponente che si innalza fino a un’altezza di 24 metri e ha una base quadrangolare di 120 metri quadrati. È conosciuta anche col nome di “Sedia del diavolo” per la particolare forma acquisita nel tempo in seguito ai crolli che l’hanno divisa e aperta longitudinalmente. Le campagne di scavi nel sito archeologico di Montecorvino hanno portato alla luce una seconda torretta castrense con cisterna, una piccola chiesa signorile, delle torri che fiancheggiavano l’ingresso dell’antica cattedrale, nuovi ambienti episcopali e diverse sepolture e fosse granarie. Accanto agli imponenti resti della torre castrale, è emersa l’intera planimetria della cattedrale e del castello che dominava un insediamento di età bizantina (inizi XI secolo) con funzione di castrum e di importante sede vescovile.

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