San Nicandro Garganico, 20 ottobre 2021 – Dopo l’acquisto definitivo dell’antico castello normanno-aragonese da parte del comune di San Nicandro Garganico, la nuova amministrazione guidata dal sindaco Matteo Vocale punta alla sua destinazione.
L’idea è di fare del castello un contenitore culturale che, in concomitanza con il Palazzo Fioritto, fungerà da primo scalo di interesse non soltanto per la cittadina di San Nicandro Garganico ma per tutto il territorio settentrionale del Gargano. Il primo passo ora è quello di trovare fondi per mettere in atto una progettazione di recupero e quindi di restauro.
Storia
A quanto desumibile dalle fonti storiche, il primo edificio doveva costituirsi di una torre di avvistamento e difesa, presso cui era stanziata una guarnigione di soldati già in epoca normanna.
Il castello fu dimora del re Manfredi, dell’imperatore Federico II di Svevia – infatti era usato da quest’ultimo come base (appoggio) per le sue battute di caccia nel Gargano – e fu anche rifugio segreto del papa Celestino V.
Nel periodo aragonese, probabilmente sotto i feudatari Della Marra, alla torre fu addossata la costruzione del castello nell’attuale perimetrazione, e fu attuata un’opera di “incastellamento” del primo nucleo abitativo che vi sorse nei dintorni: di tale poderoso intervento ci pervengono le torri circolari del versante Sud e quelle superstiti della muraglia occidentale.
Al XVI secolo, invece, è attestabile l’abbellimento della porta di accesso Est con la costruzione di una loggetta che collegava il castello con un grande palazzo innalzato tra la porta e le mura Est del castellum; nello stesso periodo fu costruito, come pertinenza, un palazzo (“Palazzo Fioritto”) addossato alle mura Ovest, sede della Biblioteca Comunale “A. Petrucci” e del Museo Etnografico della Civiltà Contadina. (wikipedia)