Leggendo gli Atti pubblicati nel sito del Senato della Repubblica, è possibile prendere atto delle decisioni che il Governo sta assumendo in materia di “formazione del personale docente”.
Partendo da un’analisi da cui emerge la necessità di assicurare alle scuole di ogni ordine e grado docenti “specializzati per le attività di sostegno didattico”, il Governo pensa di risolvere quest’annosa questione con quanto disposto dall’art. 6 del DL 71/2024.
L’art. 6, infatti, recita: “Potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità”.
Il termine “Potenziamento” potrebbe indurre a pensare che forse si sono resi conto che bisogna “formare tutto il personale docente” (nella fase di formazione iniziale, ma anche in servizio, con corsi di aggiornamento) o forse , no. Forse si sono resi conto che i 60 CFU attuali, tutto sommato, sono pochi e quindi che debbano essere rivisti alcuni insegnamenti, modificati alcuni laboratori, riprogrammate le attività di tirocinio diretto e indiretto.
Niente di tutto questo.
Nessuna formazione di TUTTO il personale docente.
Nessuna rivisitazione degli attuali percorsi da 60 CFU.
Nessuna riprogrammazione.
Niente di tutto ciò.
E allora, che cosa hanno pensato di fare per rispondere all’esigenza di una scuola che ha fatto dell’inclusione la sua scelta prioritaria?
Vediamo insieme il testo pubblicato nel sito del Senato della Repubblica.
ARTICOLO 6
Questo articolo prevede:
a) attivazione STRAORDINARIA E TRANSITORIA di “altri” percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico con corsi ONLINE di 30 CFU (esattamente la metà degli attuali);
b) i corsi online di 30 CFU potranno essere frequentati da coloro che, in questi ultimi cinque anni, hanno svolto 3 anni di servizio, anche non continuativi, con incarico su posto di sostegno, pur essendo privi di titolo;
c) tempistica: i corsi potranno essere effettuati ENTRO il 31 dicembre 2025.
CHI EROGA I CORSI ONLINE DI 30 CFU?
in base al provvedimento, che deve essere trasformato in legge, i corsi online di 30 cfu potranno essere attivati dai seguenti soggetti:
1. INDIRE, che dovrà modificare la sua natura per poter rilasciare i CFU e che dovrà individuare i formatori;
2. Università;
3. Università in Convenzione con INDIRE.
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Domanda: ma questi corsi sono gratis per i corsisti?
Risposta: no! i corsisti verseranno la quota prevista.
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Ma l’art. 6 non si ferma qui. Nella relazione, pubblicata nel sito del Senato della Repubblica, si legge che il MIM; mediante un proprio decreto, definirà quanto segue:
a) il profilo professionale del docente specializzato (domanda: si creerà un “nuovo e differente docente specializzato”? Una nuova figura? La domanda è lecita, perché il profilo professionale docente è già contenuto nel CCNL, mentre la descrizione “delle competenze di chi consegue la specializzazione sul sostegno” è ampiamente formulata nel decreto 30 settembre 2011. Allora, di quale profilo sta parlando questo decreto?)
b) i contenuti dei crediti formativi dei percorsi di formazione attivati (questo ci piacerebbe proprio saperlo. Faranno un “concentrato di 60 cfu erogato in 30 cfu oppure declineranno un nuovo percorso formativo, diverso da quello già in essere presso gli Atenei, di 6 C0FU?)
c) i requisiti e le modalità per l’attivazione dei percorsi (i requisiti sono già stati scanditi: tre anni di servizio con incarico sul sostegno. Ne aggiungeranno forse altri? O forse questi due aspetti riguardano l’ente erogatore?
d) i costi massimi (dei predetti percorsi) – il corso non sarà gratuito. I corsisti verseranno il loro importo;
e) l’esame finale e la composizione della relativa commissione esaminatrice (di certo sappiamo che ci sarà un esame finale; non sappiamo se ci saranno verifiche intermedie).
Questa parte del provvedimento si conclude come segue: “Il comma 4 stabilisce che il Ministero dell’istruzione e del merito individui, ogni anno, sino al 31 dicembre 2025, il fabbisogno di docenti specializzati per il sostegno didattico degli alunni con disabilità. Il comma 5 reca la clausola di invarianza finanziaria.”
Domanda: se i corsi devono tenersi “entro” il 31 dicembre 2025, in quanto “MISURA STRAORDINARIA E TRANSITORIA”, perché la rilevazione del fabbisogno assume come data ultima la stessa che contempla la conclusione di questi “straordinari percorsi”?
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Le domande sono tante.
Le risposte scarse o difficilmente Reperibili.
Quel che è certo è che con questa formazione “al ribasso” la scuola si arricchirà di personale che necessita di urgente formazione in servizio.
fonte: CIIS Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno
L’INCONTRO ONLINE organizzato dal Cdss – Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati
Domanda: “Questi corsi indire avranno tre prove d’ingresso (una prova preselettiva, una scritta e una orale), come avveniva nei TFA precedenti? La risposta è No, non avranno nessuna preselezione”.
Gentili rappresentanti e Associazioni per le persone con disabilità,
nell’ottica di un reciproco confronto e, nel convincimento che solo azioni e proposte condivise possono portarci a far rispettare i diritti di tutti i nostri ragazzi e a star meglio tutti, nella quotidianità scolastica, domestica e sociale, siete invitati a partecipare all’assemblea nazionale che si terrà il giorno 30 luglio p.v. dalle ore 18:00 ON LINE con tutte le regioni italiane
Siamo un gruppo di migliaia di docenti che hanno frequentato il Corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (TFA) ai sensi del DM 30 settembre 2011, in università italiane e che, con un gruppo eterogeneo, composto da docenti, genitori, assistenti, dirigenti, esperti e accademici cercano di impedire un’ulteriore, incredibile retromarcia dell’inclusione scolastica.
Crediamo che le Associazioni siano il nucleo base dove può e deve avvenire il confronto, la progettazione e la collaborazione tra scuola, famiglia e territorio per garantire i diritti costituzionali di percorsi di istruzione che offrano pari opportunità a tutti i ragazzi.
Stiamo contestando normative approvate in tutta fretta che sviliscono tutte le istituzioni, a partire dalla famiglia, i docenti tutti della scuola e l’accessibilità al mondo del lavoro ed in particolare contestiamo l’art. 6 e l’art.7 del Decreto Legislativo 71 del 30 maggio 2024 con relative integrazioni che vi mettiamo in allegato.
Non vogliamo che ai ragazzi con disabilità si offrano insegnanti “specializzati a metà” cioè con corsi che prevedono solo la metà dei percorsi di studio previsti dalla normativa vigente o, peggio, con titoli non riconosciuti perché ottenuti in corsi di formazione in paesi dove non esiste la scuola aperta ai ragazzi con disabilità, spesso ottenuti con poche ore, on line, senza neanche effettuare laboratori e tirocinio.
Le soluzioni vanno trovate insieme e non devono essere peggiorative della situazione attuale, creando diritti diversi tra i ragazzi e tra i lavoratori. Tutti gli alunni hanno diritto di fare percorsi completi, dignitosi e rispondenti ai bisogni di ciascuno.