Gargano – Anche le storie di fantasmi e le leggende fanno parte integrante del folklore locale, e nel Gargano molti comuni ne vantano, come ad esempio il fantasma del Castello di Monte Sant’Angelo.
La storia che stiamo per raccontare, invece, è iniziata a circolare nella seconda metà del ‘900 ad Ischitella e sembra trarre ispirazione dalla classica leggenda metropolitana del “fantasma autostoppista”, raccontata in varie parti del mondo e in numerose versioni. Tuttavia, ciò che rende questa storia unica è il suo ancoramento a un tragico evento realmente accaduto tra gli anni ’40 e ’50 su una strada carrabile che conduce a Ischitella.
La protagonista di questo evento è una giovane donna di circa trent’anni, che stava facendo ritorno ad Ischitella a dorso di cavallo o su un asino. Ad un certo punto, l’animale, spaventato o impazzito, ha iniziato a scalciare furiosamente, gettando la donna a terra. Purtroppo, la tragedia non si è fermata qui. In quel momento un camion stava attraversando la strada e, in un istante, ha investito la sventurata ragazza, causandone la morte per schiacciamento del cranio.
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Successivamente negli anni ’80 e ’90 ha iniziato a circolare la storia di un fantasma probabilmente legato a questo tragico evento, visto che la location combacia esattamente con il luogo dove è avvenuto la morte della ragazza.
La storia racconta di un incontro terrificante avvenuto di notte. Un uomo, mentre si stava dirigendo verso Ischitella a bordo della sua automobile, ha notato qualcosa di strano lungo il ciglio della strada, nel buio della notte. Una figura femminile era china a terra, intenta a raccogliere qualcosa. Preoccupato per la sua sicurezza, il guidatore ha deciso di fermarsi e offrire un passaggio alla donna, considerando anche l’orario tardivo. Con gentilezza ha chiesto alla misteriosa donna cosa stesse cercando e se avesse bisogno di aiuto. La risposta che ha ricevuto, però, lo ha fatto rabbrividire. La donna ha risposto in dialetto ischitellano: “Non ho bisogno di passaggio, non vedi che sto raccogliendo le mie cervella?”. L’uomo, terrorizzato, ha accelerato ed è scappato via da quella scena spettrale.
La storia si è diffusa ma tra poche persone del paese. Fino a vent’anni fa era ancora possibile ascoltarla dalla bocca di qualcuno. Oltre a questa leggenda, ad Ischitella si narra anche la “messa dei morti a mezzanotte”, storia interessante che racconteremo quanto prima.