Secondo alcune credenze, ogni legno contiene una sua “anima” che con il fuoco fuoriesce sotto forma di fumo. Ogni legno è diverso, della stessa tipologia possiamo riscontrare differenze dovute a venature e tonalità. Delle volte sembra che il legno ci voglia portare a far intravedere delle figure riconoscibili, lo stesso fenomeno che avviene nell’individuare dei volti o oggetti attraverso le nubi o la roccia.
A Ischitella è presente un legno che non racchiude un solo volto, ma molti di più, forse una decina: il tutto su una chitarra battente. Lo strumento è stato plasmato dalle mani del maestro liutaio Enzo Valente, all’interno del suo laboratorio che è un’antica grotta sotto le stradine di Ischitella. Enzo conosce alla perfezione le tecniche di lavorazione e trattamento del legno, da sempre ha realizzato svariati strumenti musicali, dalle chitarre battenti ai violini. Su questa particolare chitarra battente ha applicato una pittura già adoperata per altre chitarre, ma stranamente sulla sua superficie la vernice ha risposto differentemente.
Dopo un po’ di tempo dall’applicazione della pittura, sono iniziate a formarsi delle strane figure. Non una, non due, ma ben oltre, e non differenti, ma tutte rappresentanti volti umani. Volti evanescenti, ma facilmente distinguibili, che rimandano a uomini e donne di un’altra epoca con espressioni non proprio allegre. Casualità? Non possiamo dirlo, lo stesso Enzo Valente lascia la questione nel dubbio.