Le persone generose, colte, conosciute, non necessariamente sono nobili. Perché la nobiltà è legata esclusivamente al possesso di un titolo che viene trasmesso da generazione in generazione.
La differenza tra un titolo nobiliare ed un titolo onorifico è proprio questa: il titolo onorifico è squisitamente personale, mentre il titolo nobiliare appartiene alla famiglia, cioè appartiene a tutti i discendenti di colui il quale ha ottenuto per primo quel titolo. Ovviamente tale titolo viene trasmesso, in genere, solo al primogenito.
La nobiltà, dunque, non è una qualità spirituale oppure morale. È una caratteristica intrinseca ad alcune linee familiari, ottenuta per concessione di un sovrano.
Oggi, il termine “nobile” viene usato in contrapposizione alla parola “ignobile”, per indicare elevatezza morale, generosità, finezza di spirito. Ma “nobile”significa anche appartenere alla classe nobiliare. Lo stesso termine con due significati molto diversi tra loro.
A volte, però, questi significati vengono confusi, incrociati ed utilizzati in maniera errata.
Una persona generosa, retta e colta può essere definita una “nobile persona”, ma non si può dire che abbia un titolo nobiliare.
Viceversa un titolato (persona con un titolo nobiliare) non necessariamente è corretto, generoso, istruito.
Chi acquista meriti, in quanto promotore di opere utili alla comunità, non può certo essere indicato come appartenente alla categoria nobiliare, può però essere premiato con una onorificenza personale. Per esempio, lo Stato italiano conferisce l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ai benemeriti, cioè premia quelle persone che si sono distinte nella società attraverso il conferimento di un ordine cavalleresco.
A volte, per ignoranza o per interesse, vengono confusi tra loro i titoli nobiliari e di titoli onorifici, difatti erroneamente si parla di nobiltà meritocratica o di nobiltà simbolica, che non hanno alcun significato né storico, né sociale, né culturale. Cerchiamo di mantenere salde le tradizioni e la storia del nostro paese.
Inventare teorie fantasiose e definizioni creative allontanano dalla realtà e rappresentano inutili sforzi mentali, tesi a generare confusione.