Ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di plastica finisce nel Mediterraneo, sempre più ingerita dagli organismi marini fino ad arrivare ai nostri piatti. A parlare di questo effetto drammatico che potrebbe rivelarsi apocalittico per il futuro è stata Lucrezia Cilenti, Responsabile sede IRBIM CNR di Lesina, durante l’incontro “Un mare di plastica” tenutosi a Vico del Gargano l’8 agosto scorso per la III edizione di “Un libro per amico”.
Focus sull’attuale stato di salute del nostro mare Adriatico e dei nostro laghi di Varano e di Lesina. L’intervento della biologa marina ha incentrato l’argomento anche sulla situazione dei granchi blu, specie particolarmente minacciosa per gli ecosistemi marini delle lagune. Una valida alternativa per frenare l’invasione sfrenata di questi crostacei, poiché ogni femmina è in grado di produrre dai due agli otto milioni di uova, è di catturarli durante la loro fase di muta, cioè quando non sono protetti dalla corazza, e rivenderle per le prelibate tavole dei ristoranti. “Stiamo andando in questa direzione – ha commentato la Cilenti – vogliamo informare e sensibilizzare i pescatori a produrre quel prodotto che io ho chiamato Blumella: il granchio molle del Gargano”.
Si è parlato anche di meduse e del saperle conoscere per evitare problemi in mare. “La paura, spesso e volentieri, ci fa fare delle idiozie. Le meduse sono alla base della catena alimentare, si cibano di fitoplancton e loro stesse diventano cibo per altri animali. Amiamole”.
Articolo di Valerio Agricola – Intervista a cura di Giuseppe Laganella – Video e Montaggio a cura di Vittorio Agricola