Sentirsi cittadino del mondo apre nuovi orizzonti. Scoprire l’altro ed arricchirsi “nelle differenze” è un cammino che inizia da piccoli, mira all’interazione e non all’esclusione, al rispetto e non alla separazione.
I ragazzi dell’istituto comprensivo Giannone, insieme al loro dirigente scolastico Tommaso Albano, in virtù di una maggiore consapevolezza delle differenze che arricchiscono, hanno pensato di realizzare il progetto d’inclusione “Il viaggio”, scritto e coordinato dalla prof.ssa Rosanna Santoro.
Nella giornata del 19 maggio 2023, nella sede di Rodi garganico della secondaria di primo grado, alle ore 10-30, il dirigente scolastico ha introdotto l’autore “Michele Eugenio di Carlo” che è intervenuto con l’argomento del viaggio inteso anche come “migrazione” , e ha riflettuto sul fatto che la migrazione ci riguarda da vicino, tanto che ha ricordato di essere figlio di migranti. Sono stati coinvolti nella narrazione di storie di vita, i giovani ospiti del SAI e del MSNA che hanno intrattenuto i ragazzi parlando di chi fossero e cosa si aspettassero dalla vita.
Commovente le parole del mediatore ganese che ha sottolineato l’importanza di avere una casa da amare e di essere uomini e donne che cercano una speranza per costruire il loro mondo, una casa come nido per confortarsi e lenire ferite. All’intervento ha partecipato la referente del CPIA, la prof.ssa Maria Grazia Schiavone, che ha illustrato come il centro indirizza i ragazzi extracomunitari verso una speranza di un futuro migliore.
Presente, la proloco di Rodi Garganico, nella persona della prof.ssa Rachele Petrosino che ha sostenuto il progetto. La testimonianza di gente che da un posto è partita per avere un futuro migliore, ha appassionato chi c’era. Storie di persone che cercano una via per continuare a sognare una vita felice. La giornata si è conclusa come si chiude una festa: con balli e canti che hanno abbattuto il muro dell’indifferenza e hanno fatto rendere conto che non esiste l’uomo nero, inteso come uomo cattivo. Esistono gli uomini con le loro vite e le loro sofferenze ed esiste l’empatia che spesso non nasce spontanea e va insegnata ai ragazzi. Il futuro è una terra che creiamo con i nostri desideri e i nostri sforzi insieme agli altri.