Valentino Piccolo, presidente del “Gruppo archeologico Ferri” e del “Comitato di tutela del mare del Gargano” non è più tra noi.
La notizia della sua improvvisa scomparsa, annunciata sui social da un manifesto del Gruppo archeologico, ha suscitato sconcerto in tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato in questi anni.
Scrive Francesco Alaura, segretario del “Comitato di tutela del mare”:
«La tua gentilezza, ma soprattutto la tua voglia di star vicino al nostro Gargano culturalmente e senza risparmiarti nelle lotte a difesa del territorio, la tua Vico in foto biancoenero, le discussioni e le risate, Silvio Ferri e il gruppo Archeologico, la tua preziosa disponibilità. Senza dimenticare le parole espresse da Angelo Papio del gruppo “No Petrolio” di Monopoli nei tuoi confronti dopo che subisti un ignobile atto vandalico:
“In questo tempo difficile, carissimo Valentino, abbiamo tanto bisogno di testimoni autentici e coraggiosi come te. Per prendere esempio e per imitarli. Per sentirli vicini e per essere loro vicini”».
Scrive Michele Lauriola, direttore di Fuoriporta:
«Ho imparato a conoscere il centro storico di Vico attraverso le tue foto in bianco e nero (scusami, non erano foto, ma opere d’arte). Tu e Gianni (de Maso) i miei maestri. Ho seguito i tuoi consigli, ho ascoltato le tue critiche, ho atteso i tuoi articoli sempre pungenti e obiettivi.
Ho stimato Valentino Piccolo e lo ricorderò sempre insieme a tutti gli amici di Fuoriporta».
Gioia Sforza, presidente sezione Gargano di Italia Nostra, lo ricorda così:
«Ho comunicato con Valentino fino a Novembre. Spesso ci scambiavamo pareri e consigli sulle infrastrutture del Gargano, specie della parte nord del territorio. La strada a scorrimento veloce. La Ciclovia Adriatica. Un turismo sostenibile. E altro. Ho perso un Amico leale!».
Giuliano Parviero ricorda il prezioso contributo fotografico di Valentino Piccolo al volume sull’ Idroscalo di San Nicola Imbuti, la sua passione per la storia dei nostri paesi e per le fonti di documentazione storica.
Alla famiglia, alla moglie Carla, ai figli Federico e Giorgia vanno anche le condoglianze del “Centro Studi Giuseppe Martella”: «Lo abbiamo stimato e amato. Ci auguriamo che il suo fattivo e coraggioso operato a favore della tutela del nostro territorio, e della conoscenza e divulgazione della sua storia, non venga dimenticato».
Teresa Maria Rauzino
Su “L’edicola del sud”
7 gennaio 2023