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Vico del Gargano e le sue scelte: benvenuto 2025

Di Michele Angelicchio.

VICO DEL GARGANO (FG) – “Diciamo sempre le stesse cose perché le cose sono sempre le stesse”(Molière) Se facciamo le stesse cose le cose non cambieranno mai. Si dice, spesso a vuoto, che l’anno nuovo porta cose nuove. Benvenuto 2025. Non abbiamo particolare nostalgia per l’anno appena consumato, né ricordi di cui gloriarci: il sangue di San Gennaro non si è sciolto; aggirata una crisi amministrativa che avrebbe bloccato il paese; aperto il cantiere che dovrebbe superare la crisi sanitaria; persi alcuni cari amici; la provincia di Foggia sale qualche gradito nella qualità della vita (99° posto); il 2024 si chiude con un interessante incontro, organizzato dalla Provincia di Foggia, Università di Foggia e dal quotidiano l’ATTACCO, sul declino dei nostri paesi. I primi a finire sul banco degli imputati la classe dirigente e la qualità delle Istituzioni. Vi riporto alla mente solo alcuni dei dati della conferenza di palazzo Dogana: la 2° provincia d’Italia per grandezza registra un PIL da fame, appena 9miliardi e 300milioni di euro; il 58% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà; il 38% vive con 379 euro e il 17% vive fra i 2000 e 4000 euro; il 60% del PIL è prodotto da spesa pubblica, cioè improduttiva.  Il 2025 si presenta dentro questa cornice, che fare? Idee nuove non si profilano all’orizzonte, qualche novità l’abbiamo ricevuta dai Monti Dauni.  Sono gli amministratori e le loro scelte; l’esercizio della cittadinanza attiva; donne e uomini apportatori di idee, che regolano e modificano il volto dei nostri paesi. Da noi, abbiamo già scritto e ripetuto, che il primo obiettivo dell’amministrazione Sciscio resta la profonda rilettura del territorio in tutte le sue articolazioni e modelli, superando le improvvisazioni e il “fai da te” che continua ad offendere volto ed economia locale. Si deve passare con coraggio e lungimiranza ad una azione di progetti, ancorata alle politiche di sviluppo e fondata sull’uso, difesa e consumo intelligente del bene territorio. L’orizzonte di Vico del Gargano si chiama: tutela dell’ambiente; miglioramento dell’esistente; rigenerazione del Centro antico. Missione possibile che coinvolge le altre Istituzioni pubbliche e soggetti privati. Riprendo un articolo del primo settembre per ribadire un concetto semplice, non si tratta di un lavoro solitario, ma di un’azione strategica e coordinata, di sistema: 1° Strategia di Area Interna del Gargano:”economia prevalentemente legata alle attività agricole e al settore agro-alimentare con un turismo poco sviluppato che non fa sistema con l’area costiera del Gargano”. 2° Parco Nazionale del Gargano:”tenere conto dell’esigenza di promuovere un percorso di sviluppo che, in una buona parte delle attività che lo caratterizzano, possa essere sostenuto da processi di competizione e di mercato e, dunque, non debba poggiare in modo prevalente o perfino esclusivo sui finanziamenti pubblici”. 3° Ferrovie del Gargano:”Trasformazione radicale dell’assetto attuale, per realizzare un lungomare servito dal tram, riqualificando il contesto e assicurando la permeabilità trasversale pedonale”.  4°ANAS. la chiusura del dibattito pubblico, quale percorso di confronto obbligatorio con i cittadini, ha dato via libera al completamento della Strada a Scorrimento Veloce del Gargano”. Questa nostra Vico ha potenzialità coperte dalla polvere di anni d’immobilismo, le NON scelte e l’aria che si respira sono ancora disancorate ed incapaci di adattarsi alle esigenze future delle nuove generazioni. Ancora non entrano nello spirito e nelle dinamiche del cambiamento. In concreto, un paese che resta a specchiarsi nelle miserie del quotidiano in attesa di una parola sul futuro sociale, culturale, economico. Arrestare il declino in atto, la fuga dei giovani, aprire spazi di opportunità è la missione dell’anno nuovo. Benvenuto 2025.

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