VICO DEL GARGANO, 25 febbraio 2024 – Se la Vico del Gargano, negli anni, avesse realizzato l’1% e creduto ai libri dei sogni degli amministratori con il codazzo di clienti, che hanno soffocato e continuano a soffocare l’aria del cambiamento e della novità nei diversi settori, limitandosi alle feste, farina e fanoje, sarebbe oggi un gioiello di efficienza, di sviluppo ordinato, di attenzione tutto l’anno e non solo nei venti, trenta giorni scarsi delle vacanze con il sol leone. Alla pari di altri borghi (veri) ostenterebbe il distintivo di paese del turismo, dell’agricoltura, dell’ambiente, del commercio, del lavoro, dotato di servizi primari. Un paese, cioè, che stuzzica, accoglie, attrae, persino coccola i visitatori. Capace, in modo qualificato, di mostrare il volto (vero) della sua Storia, dell’Arte, del Territorio, del Patrimonio. Quell’insieme di preziosità che gli esperti chiamano “modernità ingegnosa” e che va fiera dei suoi tesori ancora nascosti o abbandonati.(qui l’elenco è lungo e doloroso). Quale sia la realtà è invece sotto gli occhi di tutti. Emergono disagi, lamentele, carenze di servizi essenziali, il volto del paese imbrattato e sciatto. I propositi, ad ogni campagna elettorale, sono un utile viatico; qualcosa bisogna pur dire. Ma perché le buone intenzioni, e gli affanni di qualche volenteroso, non vadano a lastricare le vie dell’inferno occorre un salto di qualità, un grido collettivo, un supplemento di materia grigia attorno a una idea. Pensare “all’altra Vico” significa smetterla con le improvvisazioni, con l’arrangiare, con il Kitsch ornamentale che ha trasformato alcune stradine di Vico in souk di medina. L’immagine complessiva di un borgo(vero) non è il sogno del singolo volenteroso, non è il sogno di una notte di mezza estate, ma una realtà poggiata su elementi strutturali e studiati. Inseguire, o peggio, alimentare questo “arrangiare” , impoverisce, sottrae voglia al cambiamento, rende il respiro corto e miope l’orizzonte, “una rondine non fa primavera”. Si dice, sbrigativamente, che la nostra Vico, la mia Vico, sia un po’ di tante cose, ma nell’insieme sa di poco o nulla, scarsa d’anima e indifferenziata nel volto, approssimativa nel capire i cambiamenti, il domani, lamentosa tutti i giorni. In una parola irriconoscibile e senza coscienza di sé e dei propri mezzi: umanità, bellezza, storia costruita nei secoli…direbbe Michelangelo Manicone. È questa la sfida dei prossimi anni ed è questa la missione impossibile se si vuole fare l’amministratore.
di Michele Angelicchio
Si…..assolutamente d’accordo! Abito a Torino e posseggo una casa in quello che era, ripeto era, un paese pulito, accogliente, ma soprattutto BELLO. Sono profondamente deluso da un susseguirsi di amministratori che SE NE FREGANO di tutto e di tutti. Penso di andarmene dive il turista è accolto a braccia aperte.
Condivido. Ci vengo circa 1 mese l’anno , d’estate ( ma penso di sfruttarlo di più nei prossimi anni). Oltre agli amministratori, senza idee e fantasia , per un turismo maggiormente di qualità alla portata di molti , scontati nelle solite iniziative a sfondo religioso con conclusioni pirotecniche ormai noiose e vetuste, aggiungerei anche quello dei suoi residenti molto poco critici nei confronti delle istituzioni locali e molto poco accoglienti per essere un popolo del sud. C’è ancora molto da fare, ma ormai me lo ripeto da 50 anni almeno…
Si, infatti quello che lamento anche io o altri conoscenti che visitano questo borgo e la poca igiene stradale piena di escrementi di cani e gatti randagi e anche di propietari dei cani che non raccolgono tutto ciò. Rifiuti abbandonati senza il giorno previsto dal comune . Le piazzette del centro storico di via casale con ape piaggio perdenti olio che lasciano sporche le belle pietre appena messe. Appartamenti vacanze non pulite all arrivo dei turisti, nei lidi al mare di san Menaio servizi igienici sporchi di giorni prima..si pensa solo al guadagno immediato del negoziate. Al nord dicono che i meridionali sono sporchi..diamogli dimostrazione che si sbaglino. Igiene e bellezza del paese al primo posto. Grazie, arrivederci…
Senza occuparsi della sua marina, Vico non spiccherà mai il volo. Resterà sempre un borgo di serie b che cerca di scimmiottare gli altri più avveduti e lungimiranti. Spiace dirlo ma è così.